Cetra

“Quando il suono celestiale incontra la poesia“

Come frutto di esperienze e di percorsi personali, da qualche anno Serena Vestene mette in scena un connubio nel quale la parola diventa musica sulla musica, e le note d’arpa e di cetra un tappeto musicale che si fa narrazione come i versi.

Tutto ha inizio con la realizzazione de “I volti della luce” pubblicato nel luglio 2017 che porta in audio 16 liriche tratte dalla prima raccolta poetica “Ad occhi spenti” sui lirismi di compositori francesi o di tradizione irlandese eseguiti con arpa. In alcune altre occasioni a Verona, tra cui il 17 marzo 2019 in Sala Birolli per il ciclo “Femminile Plurale” patrocinato dal Comune di Verona e dall’Assessore delle Pari Opportunità, queste musiche vengono magistralmente eseguite dall’arpista e docente di musica, nonché musicista del gruppo musicale dei Dagda Project, Vittoria Bevilacqua.

Nell’ultimo periodo si è aggiunta l’esperienza della cetra, da sempre strumento abbinato per sua natura orale alla poesia. Con lei già il 3 marzo 2019 si è esibita la cetrista Sarah Turco, ma la stessa Serena sta studiando l’apprendimento di questo strumento che le risulta affascinante, considerando la composizione poetica un “fare anima” che pare spesso richiamare una sorta di musicalità in assenza di musica, dove l’unica arma a disposizione della poesia resta unicamente la parola.

Qui entrano in gioco tutte le figure retoriche (allitterazioni, assonanze, rime) classiche della poesia dove anche le pause e i silenzi acquistano valenza musicale. Quindi l’accostamento alla musica giunge come soluzione naturale a un percorso esclusivo della parola, come completamento di un’intuizione poetica anche a livello di suggestione sonora.